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ammonizioni potete farle, ma ne sarete però tranquilli? E sappiate che a Dedalo stesso non bastarono le ammonizioni; ma prima di tentare quel suo mirabile tragitto, esperimentò per più giorni la prudenza e la desterità del fanciullo a reggersi in aria, e non gli fu sufficiente. Ora vedete se anche una qualche prova che riuscisse seconda vi potrebbe giustificare nel concetto degli assennati. Non importa affaccendarsi in dare suggerimenti, bisogna invece inibire l’ali alla giovinezza, e soprattutto l’ali incerate.

La giovinezza, e qui per giovinezza vuolsi intendere il desiderio che accompagna vivissimo le nostre passioni, dipinge alla mente appressabili quegli oggetti che sono più lontani del sole. Siamo impetuosamente portati ad accostarci alla meta, e con angoscia ineffabile noveriamo nella nostra mente infiammata i giorni, l’ore, i minuti, che interrompono l’adempimento dei nostri voti. Non al mare che ci sta sotto, non all’aria che fendiamo instancabili, egli è al sole che abbiamo sempre rivolto l’acume del nostro vedere. Ci passano intanto dinnanzi le foreste ed i campi, e noi più sempre affrettiamo il volo. Ora mettete ai fianchi di questa giovinezza due ali, e presumete che quella fuga veloce debba tenersi nel giusto mezzo! E badate alle conseguenze delle due cadute. Da Fetonte procede il riardimento di mezza la terra, per cui i fiumi che si sentono ribollire l’urna sotto l’ascella, mandano a Giove disperata preghiera. In Icaro han fine tutti