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bombo, e diremo anzi collo scompiglio che mettono in tutta l’orchestra. E per verità se a quelle loro arie, e duetti e terzetti fosse tolto via l’enorme ingombro dell’accompagnatura istrumentale, non altro se ne udirebbero che vagiti; e quello che si crede poco meno che un colosso di dottrina e di fantasia musicale, vedrebbesi non altro essere che un bambinetto colle membra rattratte dal freddo. E padre Saturno là in cielo? È il simbolo degli spettatori, ai quali, come vengono al teatro avidi di buona e sostanziale vivanda, sono dati a mangiare de’ sassi. — La tua spiegazione, l’altro riprese, non mi va affatto ai versi, e non spiacemi affatto. — La dovrebbe anzi piacerti moltissimo, soggiunse quel primo, a cui l’aver trovato il senso riposto della pittorica allegoria sembrava poco meno che aver dato colla prora nell’America sconosciuta. La dovrebbe piacerti moltissimo, in quanto che è riferibile, non solo ai lavori musicali, ma in genere all’opere dell’umano ingegno, per non dire a tutte le azioni della vita. Ma contentiamoci di restarne all’opere sole dell’ingegno, delle quali è conceduto discorrere liberissimamente. Quanti, accorgendosi di non aver messo fuori che una picciola e inferma creatura, per tema che la povertà del loro parto non sia conosciuta, si circondano di una buona truppa di Coribanti, i quali sono i benevoli lodatori, vuoi da conversazione, vuoi da bottega di caffè, a cui regalano il libro elegantemente legato; e lo stes-