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la nostra plebe: farò l’impossibile. Sì, signori, in molti casi si fa l’impossibile; vi hanno genti che sanno far l’impossibile.
All incontro v’è un’altra parola, non così secca e mortale come l’impossibile, ma di significazione assai più funesta. Vedremo... in questa risposta c’è apparentemente alcun che di morbido, di accostevole. La speranza de’ malaccorti si ringalluzza a questa parola. Oh in vero malaccorti! Vedremo vale presso che sempre quanto: non sperate di veder mai nulla. — Signor mio, mi farebbe ella la tal grazia? — Vedremo... — Amico mio, tieni l’affare per disperato; il vedremo d’oggi è l’andatevene pei fatti vostri di domani. Quante pratiche che si tentarono dietro l’allettamento di un vedremo e lasciarono chi le maneggiava all’oscuro! Si fa o non si fa questo maritaggio? Guai se c’entra il vedremo! — Come andrà a riuscire questa faccenda? — Vedremo... — Meglio che avesse detto impossibile! Vidi elevarsi a smisurata altezza edifizii fondati sull’impossibile, e coll’amo del vedremo all’incontro rimaner presi e inghiottiti i pesci più furbi. Non bisogna diffidar punto di giugnere a capo di ottener l’impossibile, e poco meno che disperare di veder mai ciò di cui ci vien detto vedremo. Chi conosce tutti i confini del possibile? Con quanto poco fondamento dice l’uomo impossibile! E per l’opposto che veduta è la sua? Quanto va lunge? La misura di una spanna non è forse il più delle volte soverchia?