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tu le troverai nelle consonanti uomini. I sentimenti e i discorsi di Evaristo te lo palesano per una delle consonanti più aspre che strillassero mai in verun alfabeto. Lodovico all’incontro è tutto fluidità, e guai se da esso ti aspetti veruna specie di consistenza! Lettera muta è Fulgenzio; chiacchiera sempre, ma ne’ suoi discorsi c’è il costrutto medesimo che in quelli di un muto. Le impure poi bisogna conoscerle ad ogni patto, per rinforzare il suono di quelle povere sillabe che devono porsi al loro fianco.
Capisco che tu ridi di questa mia fantasia; ma io non sono un di quei che il piangere giova, se non altro quando passeggio la piazza, e però, finchè ti basta la pazienza ad udirmi, continuo. Sonovi consonanti che si raddoppiano con frequenza, altre che raramente. Fra quest’ultime vi hanno dei q sciagurati che non possono raddoppiarsi fuorchè in soqquadrare e soqquadro (la q non si raddoppia che nella voce soqquadrare e suoi derivati: testimonio il Dizionario). Finchè t’abbatti in quei q soletti soletti, puoi riderti di loro, sono lettere molto meschine; ma se li vedi appaiati, abbi per fermo ch’è prossima una qualche brutta peripezia. Consci della propria debolezza si puntellano scambievolmente, e sono tali per natura loro propria, da non potere stringere unione alcuna senza prendere a scopo la rovina del prossimo. Tra le consonanti ce ne sono alcune che hanno saputo guadagnarsi un’autorità singolare, per modo che significa-