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meno di te; e dove tu hai consigliato la mansuetudine e l’arrendevolezza, voglio rendere avvertita la signora che mi porta, che quelle virtù sono buone assai volte, ma non da seguire ad ogni ora, e chiedersi all’uopo, oltre a quelle, alquanto della mia rigidità e consistenza; che guai a chi vuol essere sempre agnella! Il lupo ne fa o tosto o tardi un boccone, come dice il proverbio. All’incontro nell’accoppiare le virtù sopra notate, opposte nell’apparenza, ma possibili ad essere affratellate da chi abbia buon senno, c’è il guadagno di ricevere dal maglio e dal tornio, che sembrava dovessero schiacciarvi e sformarvi, nuova eleganza e splendore.
La collana, o braccialetto che vi vogliate, non aveva terminato, che gli altri arredi grandi e piccioli della toeletta si levarono in coro a voler tutti parlare. Buono che in quel punto stesso anche sulla scena il coro era entrato in azione, e il rumor grande che colà si faceva risparmiò alla signora uno di que’ soliti richiami poco piacevoli, con cui gl’infelici della platea, che hanno l’imbecillità di voler ascoltare quando sono a teatro, apostrofano i fortunati de’ palchetti, che vogliono anch’essi ascoltare, ma tutt’altro che quello che si canta o si recita sulla scena. Nastri, pelli, merletti, fino ai guanti e alle calze, tutto aveva voce, e affaccendavasi a metter fuori la propria lezione. Le sole scarpe, con riverenza, se ne stavano mutole, e contentavansi di sospirar leggermente, come appunto quelle per-