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la più perfetta ignoranza del secreto stesso, ciò che vuol dire ch’esse amerebbero di tenerselo per sè sole, al fine di adoperarlo con più vantaggio. Gli venne intanto trovato che il conversare cou molti e molti, specialmente se varii di condizione e di costumi, il rendersi necessario un troppo gran numero di quelle che chiamansi comodità della vita; il fare un gran caso di ciò che si dice e non si dice del mondo in proposito di tale o tal altra cosa o persona, sono avviamento molto utile alla sassificazione di cui parliamo. Sopra tutto il deporre certo naturale pudore che lascia l’animo sempre perplesso e arrendevole, e l’avvezzarsi ad infondere in quanto si è veduto o saputo degli altri un poco della nostra bile, della nostra malignità, o di altro tale nostro affetto, sono mezzi efficacissimi ad ottenere lo scopo desiderato. Oltre a ciò, è da studiare nelle storie, dacché queste virtù e passioni lapidee non sono punto proprie del nostro soltanto, ma d’ogni tempo. Perchè ne rimanessi persuaso il signor N. N. mi consigliò a studiare nelle iscrizioni poste in varii tempi a tale o tal altro, nella propria casa, o nei pubblici cimiterii; il che avendo io fatto mi furono trovate, fra le altre, le seguenti, nelle quali mi parve espressa molto apertamente la natura lapidea di cui abbiamo tìnora parlato. Veggano i lettori, al giudizio de’ quali le metto innanzi; con questo che si sappiano scritte da chi non faceva sicuramente professione di saperne più che tanto di epigrafia.