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terribile, simile ad una cometa che non s’è mai veduta da altri, nè potrà mai vedersi. Ed io non posso altro che gemere, e gemere sconsolatamente, fino al tornar dell’aurora, perchè allora i miei occhi rimangono sciolti dal funesto prestigio, e posso muoverli a guardare in altra parte. Non che i miei terrori siano finiti, perchè ciò ch’è fuoco la notte per atterrirmi, il giorno è ombra che mi cammina sempre da lato; ed ora che ti parlo, ella è meco, tuttochè il sole non sia ancora levato; e tu non puoi vedere come sia spaventosa, e crolli il capo e minacci ad ogni mia parola. — Qui tacque alcun poco, e si mutò di colore guardandosi a lato. Di che Ircano ebbe tutto a rabbrividire.

Indi a poco il viandante soggiunse: Anni ed anni me ne andai vagabondo cercando misericordia, e non l’ho mai ritrovata! Oh! quando io udiva questa notte la tua famiglia che là entro pregava, il gemito del mio dolore si faceva più intenso, perchè la disperazione da lungo tempo mi entrò nelle viscere, ed io non so più sperare riposo. Eppure vi fu chi, anche dopo la maledizione fulminata sopra il mio capo, potè addolcire l’acerbità del mio esilio. Oh mia!... — E un nome morì sulle labbra allo sconosciuto, mentre una torbida lagrima gli scorrea lentamente lungo la guancia.

Riprese: Sì, finchè ella mi visse, io non potei assaporare per intero la severità del gastigo che mi era serbato. Mi disconobbero i figli,