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tenta curiosità tutto il sito, interrogai ne’ dintorni quelle persone dalle quali io poteva presumibilmente raccogliere qualche notizia, e con queste cure mi venne fatto di appurare il racconto da molte innocenti bugie, che il poco diligente, o poco ricordevole narratore vi aveva inserite, e riempiere molte lagune inducenti in molti sospetti. Fatto questo, credereste voi forse che mi avessi procacciato materia a più credibile, o almeno più intera narrazione? Mi accadde il contrario. Saputi con ogni possibile esattezza i nomi e le relazioni de’ personaggi ricordati in questa novella, mi accorsi esser atto poco cortese, per non dire anche poco onesto, il riporre nella memoria degli uomini nomi di genti e di cose che n’erano in gran parte caduti; e ciò che avrei francamente narrato come semplice novellatore, mi punse coscienza di riferire in persona di storico.

Contentatevi adunque dei nomi supposti che io fo indossare ai miei personaggi, e ben anche dell’indeterminazione onde accenno le località. Davvero, che mi duole grandissimamente di non poter senza giri di parole, e senza preamboli, raccontar netto netto il dove e il quando d’ogni cosa, e dirvi per esempio: nella città tale, il tal anno, ci avea il signor tale; e via così discorrendo. Uscirei così alla bella prima dall’imbarazzo delle descrizioni, che mi conviene pur farvi in qualche guisa, per mettervi alcun che nella fantasia, ed invogliarvi ad ascoltarne il