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giudizii del mondo, sermone riprodotto colle stampe più volte in parecchi giornali; e un secondo che intitolò i Matematici, e in cui, per impeto di sovrabbondante amicizia, metteva in derisione, oltre quanto comporta giustizia, il linguaggio e le deduzioni del calcolo. Di questo, mentre poco favorevoli parlavano, o, meglio, facevansi parlare le gazzette, sentenziava Vincenzo Monti esser tale da conoscersi per esso nel Pezzoli chi possedeva il nerbo giuvenalesco congiunto alla vivacità dello stile oraziano. Ciò in una lettera del Monti a Vittore Benzone da me veduta.
XIII. MALINCONIA, E CONCENTRAMENTO DELLE IDEE RELIGIOSE.
Un ordine intanto d’idee più severe si andava suscitando nella mente del Pezzoli. Perduta la consorte, che pianse in un’elegia, come fatto aveva del padre e della madre, elegie tutte e tre stampate; poco avendo gustato di quelle gioie che l’animosa giovinezza gli aveva forse fatto sperare; fiaccatesi l’indignazione e la bile da cui fu lungamente inspirato: i lanciamenti supremi dell’immaginazione, il dispetto del mondo, il rammarico della vita, con la tristezza prodotta dalla sanità, omai cominciata ad indebolirsi, si unirono a cagionargli il bisogno di cercare, più oltre che non vanno le umane speranze, un rifugio, un conforto. Fu allora la religione il costan-