riferivansi ha mortificate alcun poco, dovevano potentemente colpire gli animi di coloro che quei prototipi avevano sotto gli occhi. Le Donne, il Mondo e i Ricchi, che con troppo facile scambio fu poi stampata col titolo degli Avari, e alcune altre tuttavia inedite, per forza di concetti, finezza di osservazioni, e studio di lingua, di stile e di ritmo gareggiano colle anzidette. In generale dei sermoni del Pezzoli sentono la scuola giovenalesca. Molti estratti delle satire di quell’antico, trovati fra le sue carte, e la traduzione in prosa di alcune, che vedevasi fatta per solo esercizio o per alimento al proprio mal umore, raffermano una tale opinione. Maggior candore e finezza di stile hanno per verità i sermoni del Gozzi; il Zanoia ne’ suoi pochi ed eletti ha più evidentemente ritratti i costumi particolari al suo tempo; pure non pochi sono i vizii lasciati intatti dai satirici anteriori al Pezzoli, e ch’egli coraggiosamente seppe svelare e trafiggere. Parrà forse a taluno che molte volte lo studio degli ornamenti poetici scemi evidenza alla pittura, o la spogli almeno delle tinte particolari al tempo ed alla nazione; io so per altro di qualche richiamo fatto al poeta per la troppa libertà e precisione onde erasi studiato di colpire alcune azioni e alcune persone. Non sarebbe però nuovo il caso che la critica letteraria da un lato, e l’amor proprio dall’altro, assottigliando ambidue in causa propria le osservazioni, accagionassero lo stesso autore e l’opera stessa di colpe affatto oppo-