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mo bollore di dogmi e di ciance; e chi avea imparato a ballare intorno l’albero di Bruto, si trovò le ginocchia opportunamente disposte a piegare davanti il trono del Cesare corso.

Da quanto s’è fin qui detto se ne può molto agevolmente conchiudere che una titubazione non dissimile a quella che ci aveva nelle menti in proposito delle opinioni politiche, fosse circa gli studii: non bene credendosi ancora affidati i moderni dagli esempi recenti, parlo de’ moderni che operano con qualche uso di discorso; e per altra parte non potendo a meno quelli pure che duravano nella cieca devozione agli antichi rimanersi dal fare qualche passo sulla nuova via, sospintivi loro malgrado dalla incalzante moltitudine, e dalla legge perpetua ed universale del rinnovamento.

V. MATRIMONIO E PRIME POESIE PUBBLICATE.


L’età e l’ingegno del Pezzoli, non trovavansi allora, a dir vero, in sul primo fiorire; l’animo e la mente di lui erano rimasti di già impressionati dal marchio della cessata dominazione; aveva imparato nelle società, tra le quali eragli stato forza di comparire, a conoscere l’importanza di certe sproporzioni intromesse tra gli uomini dalla fortuna e dalla consuetudine, cui non è dato nè alla virtù nè all’ingegno di ragguagliare, nel concetto almeno dei più; e i nuovi legami di ma-