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meggiante. Così vi fosse dato vedere il notturno messaggio, che in sogno riceve la santa a vaticinarle il martirio, per cui a quella testa piena di gioventù e di bellezza che morbidamente si posa sui preziosi guanciali, mentre le proteggono i sonni ampli e ricchissimi cortinaggi, sarà dato nell’estremo spasimo un duro tronco a cui appoggiarsi, e su cui pallida ripiegare dopo che il mortal dardo avrà saettato la vergine al cuore! E così pure non avesse troppo il tempo nociuto alla rappresentazione del martirio, come potreste discernere in altro quadro infinite guise di morti, e la devota pompa de’ funerali, quando le benedette reliquie composte in elettissima bara, sotto magnifico baldacchino, sorretto da santi prelati, tradotte vengono alla venerazione del tempio. Ma quanto potesse in queste rappresentazioni di martirii il Carpaccio ne rende testimonianza il quadro dov’è figurato l’eccidio della legione tebea, cui non vi dolga di trovar inserto nella descrizione di quelli della sant’Orsola, empiendosi per tal guisa il difetto che, per colpa dei tempi, rimane nella storia di quella vergine1. Qui c’è martirio di parecchie migliaia di Cristiani reluttanti al comando durissimo dell’imperatore di combattere i loro fratelli. Incalzati que’ fidi dalla soverchianza del numero, provano in varii modi che possa la ingiu-

  1. Il quadro della legione martirizzata è ancor esso nelle sale della imp. reg. Accademia.