Pagina:Prose e poesie (Carrer).djvu/15

 
 
7


denze avvenire. Per questo si dice che pascola il gregge delle foche e dell’orche marine, ossia de’ più smisurati fra i pesci. Con quelli di breve schiena non se ne impaccia, non li conosce nemmeno per nome. E quando ne vede taluno ingoiare da que’ gran mostri della sua greggia, mette fuori il muso e dice: buon pro. E tuttavia Proteo è ascritto al concilio de’ numi: vedete quanto sia cara la lode e la sincerità!

Con questa regola potrete continuare sopra molte e molte altre indoli, buone e malvage. Perchè ce ne sono anche delle buone. Le buone per altro non vi darebbero nessun gusto se ve le descrivessi; oltrechè è assai probabile che mentre vi parlo ritornino all’antica loro condizione di piante, di fiori, d’augelli, noiate e atterrite della poco buona compagnia in cui si trovano in mezzo gli uomini. Conchiuderemo osservando, che quanto s’è fatto bene a bandire la mitologia dalle poesie moderne, tanto sarà ben fatto di fermarsi a quando a quando a indagare le recondite allusioni e i significati di quelle mirabili allegorie. Oh le nuove conclusioni che se ne trarranno! Dicesi a cagion di esempio che le pietre si movessero a correre dietro il suono di una lira dolcemente toccata, e questo fatto si ha per emblema del potere che anche sopra gli animi più freddi e restii esercita la poesia. Ma potrebbe inoltre significare che chi si pone a coltivare quest’arte deve attendersi di essere anche, secondo i casi, lapida-