Pagina:Prose e poesie (Carrer).djvu/140

132
 
 



E già fino dalle prime trovo ravvolta d’invincibili tenebre la vita del Carpaccio, e conteso il luogo della sua nascita, che da alcuni a Venezia, da altri a Capo d’Istria si attribuisce, in onta alle tavole e di Pirano e della medesima Capo d’Istria, su cui si legge di mano del pittore testimonianza che il fa veneziano1. Nemmeno son noti gli anni in cui nacque e cessò, non altro sapendosi fuorchè, per le date di alcuni quadri, esser egli vissuto nel tempo confine

  1. Gli storici tutti della pittura, qual più qual meno, parlarono del Carpaccio; ma non fecero che discorrere de’ quadri, poco o nulla della vita di lui. Il Ridolfi più lungamente degli altri, ma in sole parole; chi non volesse far conto della notizia: essere il Carpaccio mancato carico di anni e di merito, e compianto dai buoni, e questo ancora senza testimonianza veruna. Il Zanetti battezza antica, cittadinesca la famiglia dei Carpacci, ed estinta correndo l’anno 1760. L’ultimo de’ quadri di Vittore, di cui siavi memoria, porta l’anno 1521. Imparo per altro da una diligente notizia, di fresco pubblicata in un libretto che s’intitola: Giovanni Bellini e pittori contemporanei, avervi un ritratto che il Carpaccio fece di sè, che reca scritto l’anno 1522. Qualche argomento di controversia potrebbe pescarsi nei libri del Vasari; ma sarebbe cercare le spine in campo che non dà grano. Questa grama fatica se la prenda chi vuole.