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4.° La comodità di adattarlo a sostegno dell’acquidotto, alla condotta del gaz, cose che si possono fare con grande utilità, e con non grande incremento di spesa se il ponte è di muro, ma che far non si potrebbero, o mal far si potrebbero, se fosse di legno.

5.° La stabilità dell’opera, utile sempre, indispensabile poi all’uso delle macchine a vapore locomotive. Carichi di cento mila chilogrammi, macchine locomotive del peso di quattordici mila chilogrammi, velocità di venti miglia all’ora, e più, sopra un ponte di legno di due miglia di lunghezza debbono farlo oscillare, e queste oscillazioni

sono di nocumento e di danno al libero moto delle macchine, e dei convogli;

e ripetendo continuamente le compressioni e le tensioni delle fibre dei legnami tolgono ad essi in breve tempo ogni resistenza, ogni nerbo, ed aggiungono nuova e particolare causa di distruzione.

6.° La continuità del transito. Dando al ponte la sola larghezza di otto metri, e volendolo far abile ad un tempo, alle macchine locomotive ed ai pedoni, rimane per le macchine locomotive una sola carreggiata. Se il ponte è di legno, tutte le volte che occorrerà rattopparlo, il che occorrerà spesso, come si è veduto, bisognerà sospendere il viaggio pel ponte delle macchine locomotive e dei convogli, e con quanto incomodo e danno del pubblico servizio e della società non occorre il dirlo.

Che se, per evitar questo, fosse risolto di fare il ponte di legno di una larghezza doppia, o quasi, di quello di mattoni, allora la spesa primitiva del ponte di legno, la spesa di costruzione sarebbe maggiore di quella del ponte di muro, e sparirebbe così anche quel solo, ed illusorio vantaggio che il ponte di legno presenta, a prima giunta, sopra quello di muro.

193. Poichè dunque difesa dello stato; sicurezza del forte di Marghera, della laguna, del ponte; durata; economia nelle spese; moltiplicità d’utili usi; stabilità d’opera e continuità di transito dimostrano doversi dare la preferenza ad un ponte di mattoni sopra un ponte di legno, stimossi dover d’uomo onesto un ponte di mattoni proporre.

194. E si spera che il detto fin qui valga per dimostrare intanto a tutti, che si può costruire da Milano a Venezia una strada a guide di ferro, ed in modo da poterla percorrere dal principio alla fine senza alcuna interruzione con macchine a vapore locomotive, e con una sola macchina locomotiva per ciascun convoglio.

Resta che se ne dimostri l’utilità, e questo sarà il tema del seguente capo.

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