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CAPO XI.
[Di quali materiali sarà il ponte costruito. — Che bisogna esser parchi negli ornamenti, e perchè. — A che i propositi si riducono.]
171. Il ponte attraverso alla veneta laguna diretto al fine che la strada di ferro muova da un porto, muova dalla città di Venezia è, innanzi tutto, un’opera di pubblica utilità.
Come tale il risparmio nella spesa di costruzione e di manutenzione è un gran fatto, deve essere una guida importante nella risoluzione del pensier primo, nelle idee di dettaglio, nella scelta dei materiali, nell’applicazione degli ornamenti.
Bisogna che i materiali siano quelli che danno, all’ultimo conto, il maggiore vantaggio.
Bisogna spogliarsi d1 ogni amor proprio d’arte, porre da un lato ogni decorazione inutile, studiare l’aggradevolezza dell’aspetto, ed il decoro nell’idea principale considerata in sé, e relativamente al luogo, allo spazio, in mezzo a cui il fabbricato si erige: nell’armonia delle parti, nel parco ed opportuno ornamento di tutte quelle, che già indispensabili all’opera, od almeno alla di lei solidità sono pure di qualche ornamento suscettibili.
172. A tutto questo mirossi nella decorazione del ponte, e nella scelta dei materiali.
Sono di pietra viva d’Istria i rivestimenti di tutti i contrafforti nelle testate, piazzette minori, e piazza maggiore a tutta altezza; ed in quelli delle pile per tutta la parte che l’acqua della laguna sbatte, copre e scopre a vicenda, e sì questi che quelli sono poi bugnati:
i gradini delle rive d’approdo;
il rivestimento interno del Tunnel;
le fascie che coronano le pile alte venti centimetri;
i pulvinari;
le mosse degli archi per l’altezza di un metro, e per la profondità di 26 centimetri;
le due fascie parallele orizzontali che corrono, una in ciascun prospetto del