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un possibile utile, le due dimostrazioni dovranno compenetrarsi, ajutarsi a vicenda, perchè non si deve riuscire a due conclusioni disgiunte, ma ad una conclusione unica e complessiva.
[Molte essere le utilità pubbliche, che una nuova via di comunicazione procura ad un Impero, ad un Regno, e quali.]
4. E prima di procedere più oltre, il vero e la chiarezza delle cose, che saranno in seguito esposte, domandano che questa parola utile tolgasi dagli stretti limiti tra i quali ordinariamente si serra, quando si riferisce ai vantaggi che procura una grande e nuova via di comunicazione, e la si collochi invece tra i più ampj e i più veri, fra i quali realmente si trova.
5. Una nuova, grande, sicura e celere via di comunicazione, che si apra in un Impero, in un Regno,
1.° Arricchisce il comun patrimonio di civilizzazione, di scienze, di lettere, d’arti, d’industrie, di gentilezza, di concordia, di reciproca affezione tra popoli d’indole e di climi diversi.
2.° Agevola l’amministrazione e la difesa dello Stato.
3.° Lascia ad altre occupazioni, ad altre utilità il tempo ed il danaro, che la nuova via sulle antiche risparmia.
4.° Crea nuove ricchezze territoriali, e feconda le esistenti, derivino esse dall’agricoltura, dalle manifatture, dalle industrie, dal commercio.
5.° Aumenta le rendite fiscali, comunali, civiche, in una parola il prodotto delle imposte, singolarmente di quelle, che noi chiamiamo indirette, ed altro non sono che una quota parte della ricchezza territoriale.
6.° In fine, oltre tutto questo, dà anche un frutto del capitale impiegato nella costruzione dell’opera, se essa di un pedaggio si aggrava.
6. Di questi sei titoli di utilità, che una via di comunicazione procura ad un Impero, ad un Regno, ponesi d’ordinario, in via di calcolo soltanto, l’ultima, e si giudica del più e del meno della utilità pubblica, che da essa ne può derivare dal più o dal meno della rendita netta, che il pedaggio, imposto sul transito, frutta in confronto delle somme esborsate per la costruzione della strada.
7. Quanto questo modo di argomentare della utilità pubblica di un’opera sia erroneo, non occorre dimostrarlo, perchè sono assai evidenti due cose:
Che le cinque prime utilità possono essere, e sono comunemente tanto rilevanti e tanto proficue da rendere, a petto loro, minima la sesta, e da poter da sole sopperire ad ogni dispendio;
E che anzi, quanto la sesta e minore, quanto più la spesa di pedaggio e piccola, tanto più le altre cinque utilità sono grandi, perchè tanto più il transito degli uomini e delle cose si accresce e si estende.
8. Dal che ne viene, intanto, per indispensabile corollario, che quando una