faccia al naviglio interno, nel quale immettono, oltre i due navigli suddetti, anche il Naviglio Grande.
II. A Triviglio pel ramo di Bergamo per tutte le affluenze della pianura, che giace tra il Brembo, l’Adda ed il Serio.
III. A Chiari.
IV. A Brescia.
V. A Castiglione delle Stiviere pei ricapiti del lago, o mediante l’attuale via di Lonato e Desenzano; oppure per una nuova strada comune, o di ferro da costruirsi da Castiglione a Desenzano nella valle che si apre tra Castel Venzago e Colombare, ed attraverso alle alture che coronano Castiglione e Desenzano.
VI. Al Crocicchio delle Sei vie pei concorsi di Mantova, di Valeggio, dei Colli del Lago tra il Mincio e l’Adige.
VII. A Verona, e proprio a Tombetta, in riva all’acqua, per poter accogliere facilmente quanto cala dal Tirolo per l’Adige.
VIII. A Villanova per le floride vallate del Veronese, e per la fertile pianura Veronese a sinistra dell’Alpone.
IX. A Vicenza presso la porta detta di Monte, e presso la sponda del Bacchiglione.
X. A Padova alla porta di Coda-lunga, poco lungi dal sostegno a conca detto le porte Contarine, pel quale sboccano nel canal Piovego le navigazioni del Bacchiglione e del canal della Battaglia.
XI. A Mestre presso la sponda del canal di egual nome.
XII. A Venezia alla sacca di S. Lucia nell’orto Petich.
49. E si è detto che intanto sono dodici, e sono queste, perchè potrebbe darsi che le lezioni dell’esperienza insegnassero a mutarle di luogo, ad accrescerle di numero. Ed è appunto perchè in fatto di stazioni stimasi prudente studiar, innanzi tutto, i movimenti d’uomini e di cose, che saranno per isvilupparsi, e il dove e il come saranno per isvilupparsi, che non si propone per esse alcuna disposizione di fabbricati, alcun progetto di costruzione, limitandosi a comprendere, in massa, nel preventivo la somma per un tal titolo occorrente. Sulle prime si farà il puro indispensabile, e lo si farà in via provvisoria. A cose avviate si deciderà quello a cui convenga appigliarsi in via definitiva e stabile.