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[Sieder Bergamo al principio della parte montuosa, ed esser più alto di Milano di 117,728 metri.]
40. La città di Bergamo é al principio della parte montuosa: è più alta di Milano, da cui deve muovere, ed a cui giugner deve la strada, di met. 117,728; prendendo Milano alla soglia della porta di mezzo del duomo, Bergamo non già in cima, ma nei bassi sobborghi alla soglia della porta d’Osio, sorge amenissima sugli ultimi colli che si spingono in mezzo tra il Brembo ed il Serio. Le acque che cadono dopo Bergamo sopra il suolo tra il Brembo ed il Serio si partono tra que’ due fiumi per pendenze contrarie. Queste due pendenze contrarie che s’innalzano, mano mano, muovendo ciascuna dai due fiumi, s’intersecano quasi nel mezzo della distanza tra i due fiumi compresa, formando una sommità, una cresta, che si spiana e discende quasi uniformemente da Bergamo a sud.
[A che mirossi tracciando la linea nella zona scelta.]
41. Così segnati i larghi limiti del territorio da percorrersi, visti di esso i principali accidenti, che additano il generale andamento del cammino, si venne allo studio minuto del suolo e della linea questo finché fu possibile, volendo:
attraversare dell’alta pianura i distretti più popolati, più ricchi;
toccare il più gran numero possibile di città, di villaggi, di borgate;
accostarsi a quelle che toccar non si potessero, ed in guisa da poterne approfittare da sé, o con poca aggiunta di spesa;
soddisfar, innanzi tutto, al presente, ma avviarsi anche al futuro;
correr per rette linee riunite da curve di grande raggio;
poter scendere e salire per miti pendenze;
e spender poco, salvo lo scopo e la durata.
[Suo andamento e suoi vantaggi.
Tavola I.
Topografia di una parte del Regno Lombardo-Veneto, tra Milano e Venezia.]
42. Ed ecco, dopo tutto ciò, la linea scelta. Muove dalla bella e ricca Milano: dalla strada di circonvallazione, proprio in faccia al borgo della Stella, che guarda il duomo, e va con brevi passi nel centro della città. Corre retta fino Rugolone, fra Vignate e Melzo, trinciando il Lambro ad Oppio; indi, dritta dritta per sessantamila metri, a Brescia passando la Muzza e l’Adda ad un tratto presso Trecella, il Serio in faccia a Romano, l’Oglio tra le case Mottella e Lama, ed il Mella sotto il borgo S. Giovanni; toccando Triviglio, Romano, Chiari; tenendosi a non grande distanza da Bergamo, e poco lontana dal Naviglio della Martesana, da Cassano sopra Adda, da Caravaggio, da Travagliato. Gira Brescia dal lato di mezzo-giorno, accostandosi alla porta di S. Nazaro, e si dirige retta tra S. Eufemia e Trebiolo. Ivi volge a sud-est, ed evitati i colli di Castenedolo, di Montechiaro, di Calcinato, e le molte tortuosità del serpeggiante alveo del Chiese, lo passa a Cazzuso, e va sempre dritta a Castiglione delle Stiviere. Non molto dopo Castiglione piega dolcemente a sud, e va retta alla destra della postale di Mantova sino alla strada di Medole; là inclina ad est, poi a nort-est ed al Mincio. Varca il Mincio tra Pozzolo e Massimbona, e proprio alle case