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DA TREVISO PER FELTRE E BELLUNO | 671 |
controripa, ed il bisogno di lasciar comodo spazio alla strada postale, e più che tutto la straordinaria robustezza dei presidj di difesa all’unghia della ferrovia resi in qualche parte importantissimi in quanto che il fiume, correndo su letto petroso difficilmente potrà scavarsi un nuovo fondo a competente pendenza e profondità, e sarà continuamente spinto dalle leggi di natura ad adossarsi con tutta la sua gravità ai medesimi.
Questa prima tratta quindi da Pederobba a Sanzan può distinguersi in tre tronchi per la diversa natura delle difficoltà naturali a vincersi, e per la conseguente differenza di costo, cioè; da Pederobba a Fener, lunga circa quattro chilometri, la più facile e meno dispendiosa; da Fener all’insenatura a monte di Quero per altri quattro chilometri, nella quale s’ha combattere contro l’asperità del promontorio più che contro il capriccioso corso del Piave; e finalmente dall’insenatura suddetta a Sanzan, lunga altri sei chilometri, nella quale la lotta è quasi continua col fiume. Le sue pendenze, da spingersi fino all’estremo limite ammesso, nella porzione dal Molinetto alla punta di Quero per circa sei chilometri, dovranno indi avvicinarsi all’orizzontale fino a trovarsi a circa metri 4 sul letto del torrente presso Castelnovo e seguire indi una pendenza parallela a quella del fiume, che per quella tratta reputasi di circa il 6 per mille.
Tratta 2. da Sanzan alla Madonna di Pez. — Di fronte a Sanzan presentasi il colle isolato detto Monte Miesma, il quale può essere girato dalla strada tanto dal lato di levante seguitando il corso del Piave, quanto da quello di ponente percorrendo un tratto della valle della Sonna e superando lo sperone di S. Vittore per avvicinarsi a Feltre. Le difficoltà che si affacciano alla prima traccia per la ripidità e la franosità della falda del Miesma verso il fiume e più che tutto la circostanza dello avvicinarsi ad un centro dell’importanza della città di Feltre, non lasciano luogo ad esitare sulla scelta di quest’ultima.
Il torrente Sonna da Sanzan ad Anzù ha una pendenza mite, che a giudicarla dalla velocità delle sue acque non supera quella del Piave. Partendo la Strada da Sanzan all’altezza di circa quattro metri sul Piave e forzando la salita, non dubito di asserire, che si potrà toccare l’altipiano d’Anzù senza oltrepassare il limite estremo del 10 p. 00/00, e così non dubito asserire, che facendo largo e giudizioso uso di curve di raggio minimo cioè di m. 300 si potrà superare lo sperone di S. Vittore senza ricorrere allo sforo di una galleria.
Molto si è discusso in luogo sulla possibilità e convenienza di portare la ferrovia sotto le mura di Feltre svoltando al Casonetto, e proseguendo fino a Nemeggio una traccia parallela alla postale. Senza appositi rilievi altimetrici mi è impossibile il pronunciare sulla possibilità di sviluppare la ferrovia secondo questa proposta entro i limiti di pendenza prefissati. Le difficoltà e le spese certo devono riescire assai grandi e pel bisogno di profonde trincee al Casonetto volendo girare a ponente la città, e più ancora sotto Telve volendo girarla a levante, e per la necessità di trovare spazio adatto a formarvi una Stazione, e finalmente pel conseguente allungamento della linea di circa quattro