Pagina:Principali monumenti della città e provincia di Bergamo.djvu/25


12

ANTICA ROTONDA DI SAN TOMMASO IN ALMENNO.


Vicino e dipendente da S. Salvatore di Almenno lungi da Bergamo sette miglia stà come solitario eremita il ben conservato unico monumento d’antica architettura semigotica romana, uno dei pochi che rinviensi in Italia, e che possede la nostra terra Bergamasca, il quale fu e sarà sempre prezioso oggetto d’ammirazione alli dotti cultori delle belle arti. Egli è questo l’antichissimo Tempio di S. Tomaso, volgarmente detto S. Tomè.

Gravissimi storici hanno parlato dell’età incerta di questa architettonica antica reliquia; il nostro Can. Mario Lupo nel suo Codex diplomaticus1 la vuole coetanea, e di struttura simile alle Ravennata rotonda del V. secolo, di cui avendone fatto confronto non trovai alcun rapporto di forma, nè di stile onde associarla alla suddetta, e diversa n’è anche la destinazione, essendo quella il mausoleo del Re Teodorico, e questa ad uso sacro.

Dietro esatto esame delle parti costituenti il detto Tempio di S. Tomaso, ho potuto riscontrare in questo benchè di forma rotonda, essersi fedelmente seguite le prescrizioni, e gli usi voluti dall’architettura rituale usitata nei prischi secoli dell’era volgare, come vedesi nel S. Ambrogio di Milano del III. secolo, e nel S. Michele in Pavia del secolo V. pari a questo di stile decorativo, nell’inegualianza nelle parti e nelle ripartizioni del ministero dei catecumeni, e penitenti, dei fedeli, e delle vergini, e vedove consacrate al divin culto; il Ronchetti asserisce che nel XIII. secolo eravi unito un monastero di monache, ora ridotto a rustico casolare.

Avvi ingresso dalla principale, e laterale porta; l’interno viene decorato di circolare porticato a volta con arcate semicircolari, sorrette da otto isolate colonne, ed altrettante addossate nel muro che portano la superiore loggiata pure a volta con parapetto ed altrettante più piccole colonne con arcate, sopra le quali gira la cornice d’imposta dalla quale nasce l’emisferica tazza con cupolino alla sommità. Di prospetto alla principale porta prolungasi una navatina ad uso di presbiterio, e coro con abside; al destro e manco lato trovansi due porte con succinte scalette nella muraglia della rotonda che ascendono alla superiore loggia suindicata, contenente questa altro piccolo abside sopra l’ingresso del presbiterio; nelli terranei e superiori intercolonnj vedonsi ripartite diverse nicchie; la fioca luce che illumina il Tempio penetra dal cupolino, per quattro fori nella tazza, due rotondi, e due a croce, di tre feritoje sulla loggia superiore con altre due più piccole nel relativo abside, e altre trè soltanto al pianterreno nel coro. Le nude cupe pareti di vive pietre ben regolate per tutto l’edificio inspirano in questo recondito tempietto omaggio, e rispetto, conoscendosi in esso l’eccellente perizia d’arte nella costruzione che impiegavasi in que’ bassi tempi.

Il diametro interno è di metri 9.65 quello della tazza M. 5, lunghezza del presbiterio e coro M. 6.90, larghezza M. 3, grossezza della circolare muraglia M. 1.25, diametro delle colonne M. 0.50, altezza M. 2.70; altezza della loggiata M. 4.25. e M. 4.50. la superiore, dal pavimento alla sommità del cupolino M. 16.10.

Sarebbe desiderabile che questo oratorio di sacra antichità venisse decorosamente conservato.

  1. Nel II. Tomo trovansi la pianta, alzati e dettagli di questo Tempio accuratamente disegnati.