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PIAZZA E CHIESA DELLE GRAZIE
La nuova Piazza delle Grazie che va semprepiù acquistando eleganza ed ingrandimento mercè l’erezione di nuovi regolari pubblici, e privati fabbricati, offre in oggi un sorprendente colpo d’occhio anche allo sguardo dei più schivi alle energiche impressioni del bello.
Il grandioso simmetrico prospetto della Casa di Ricovero pei Poveri con sei superiori colonne doriche nel cui fregio leggesi ampliata per voto pubblico del xxx giugno mdcccxxv, eretto dallo zelo di religione, e patrio affetto e coi lasciti di varj distinti filantropici nostri concittadini, la di cui rimembranza tornerà sempre cara ai cuori sensibili.
Questa lodevole istituzione venne attivata per determinazione presa l’anno 1816 dalla Congregazione di Carità. Gli indigenti, d’ambi i sessi in numero più di 350 oltre li inservienti, e impiegati vi sono ben regolati mercè l’assidua assistenza del premuroso Direttore attuale co: cav. Gio. Battista Maffeis. Questa fabbrica fu incominciata col progetto di Giuseppe Cusi sul di cui disegno si formarono li sotterranei, indi venne temperato l’edificio col disegno del distinto professore Giacomo Bianconi. Il principale ingresso mette ad ampio vestibolo decorato di quattro isolate doriche colonne, e scendendo pochi gradini deve presentarsi il grandioso quadrilatero cortile con porticati che deve comunicare a retta linea nella sua mezzaria con altro quadrilungo cortile oltre altri trè d’antica fabbrica. La Chiesa unitavi di S. Maria delle Grazie fu fondata coll’annessovi convento da S. Bernardino da Siena nell’anno 1411 e consacrata nel 1427, e fu consegnata ai Francescani riformati che vi dimorarono sino alla soppressione nel 1810. Detta Chiesa contiene sette altari, e conservasi ancora in istruttura di modesto e semplice gotico a due navale, vi sono molti dipinti d’accreditati Autori. Degni d’ammirazione sono li ricchi marmorei depositi delle distinte nobili famiglie Corsini e Agosti. In breve tempo si vedrà ultimata la nuova bella e regolare facciata in pietra di Sarnico che si stà costruendo alla detta Chiesa, con atrio di quattro colonne joniche di un sol pezzo di diametro m. 0.80, disegnata dall’illustre professore Giacomo Bianconi.
Con savia risoluzione del Municipio vediamo eretto l’ingresso daziario fiancheggiato da due padiglioni d’ordine dorico con porticati a colonne scanellate di diametro metri 0.90 tutto eseguito di rosso miarolo, ideato da Giuseppe Cusi, e si è dato il nome di Porta nuova ultimata nel 1838, al cui ingresso corrisponde l’ampia nuova via Ferdinandea che porta all’alta città.
Proseguendo a pochi passi lo stradone di circonvallazione vedesi a destra il piccolo Oratorio del Santo Jesus modernamente ristaurato conservandosi sempre però l’insigne pittura del Santissimo Gesù sotto cristallo nella parete esterna, opera del nostro Gio. Battista Castello detto il Bergamasco che lavorò molto in Genova, ed in Spagna nell’escuriale anche come architetto regio di quel monarca.
Inoltrandosi altro breve tratto vedesi a destra l’ottagona Chiesetta della Madonna delle nuvole, disegno del Fansago, eretta per voto fatto nell’incontro del contagio 1630 e odiernamente abbellita del grazioso atrio alla facciata disegnato dal professore Sgualdi, ed internamente merita particolare attenzione il ricco marmoreo altare coll’affresco d’incerto ma classico autore.