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78 | suor virginia |
Forse qualche educanda. Una ch’ha sete,
ch’ha male... Aprì soavemente l’uscio.
21Entrò. Niente. I capelli nella rete,
le braccia in croce, gli occhi nel lor guscio...
dormivano, composte, accomodate,
le due bambine. Aperta la finestra
25era a una gran serenità d’estate.
L’avea lasciata aperta la maestra
per via del caldo. Un alito di vento
28recava odor d’acacia e di ginestra.
Ma che frufrù nell’orto del convento!
Passava, ora d’un gufo, ora d’un gatto,
31un sordo sgnaulìo subito spento.
Un grillo ora trillava, ora d’un tratto
taceva: come? Come se lì presso
34fosse venuto chi sa chi, d’appiatto.
Un fischiettare, un camminar represso,
un raspare, un frugare, uno sfrascare
37improvviso su su per il cipresso...
Brillavan qua e là lucciole rare,
come spiando. Un ululo ogni tanto
40veniva da un lontano casolare.