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76 digitale purpurea


ciocche. Nel cuore, il languido fermento
d’un sogno che notturno arse e che s’era
65all’alba, nell’ignara anima, spento.

Maria, ricordo quella greve sera.
L’aria soffiava luce di baleni
68silenzïosi. M’inoltrai leggiera,

cauta, su per i molli terrapieni
erbosi. I piedi mi tenea la folta
71erba. Sorridi? E dirmi sentia, Vieni!

Vieni! E fu molta la dolcezza! molta!
tanta, che, vedi... (l’altra lo stupore
74alza degli occhi, e vede ora, ed ascolta

con un suo lungo brivido...) si muore!„