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74 | digitale purpurea |
Chè si diceva: il fiore ha come un miele
che inebria l’aria; un suo vapor che bagna
21l’anima d’un oblìo dolce e crudele.
Oh! quel convento in mezzo alla montagna
cerulea!„ Maria parla: una mano
24posa su quella della sua compagna;
e l’una e l’altra guardano lontano.
Vedono. Sorge nell’azzurro intenso
del ciel di maggio il loro monastero,
28pieno di litanie, pieno d’incenso.
Vedono; e si profuma il lor pensiero
d’odor di rose e di viole a ciocche,
31di sentor d’innocenza e di mistero.
E negli orecchi ronzano, alle bocche
salgono melodie, dimenticate,
34là, da tastiere appena appena tocche...
Oh! quale vi sorrise oggi, alle grate,
ospite caro? onde più rosse e liete
37tornaste alle sonanti camerate
oggi: ed oggi, più alto. Ave, ripete,
Ave Maria, la vostra voce in coro;
40e poi d’un tratto (perchè mai?) piangete...