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LA CALANDRA


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Galleggia in alto un cinguettìo canoro.
È la calandra, immobile nel sole
3meridïano, come un punto d’oro.

E le sue voci pullulano sole
dal cielo azzurro, quando è per tacere
6la romanella delle risaiole;

e non più tintinnìo di sonagliere
s’ode passare per le vie lontane,
9chè già desina all’ombra il carrettiere.

Nè più cicale, nè più rauche rane,
non un fil d’aria, non un frullo d’ale:
12unica, in tutto il cielo, essa rimane.

Rimane e canta; ed il suo canto è quale
di tutto un bosco, di tutto un mattino;
15vario così com’iride d’opale.

Canta; e tu n’odi il lungo mattutino
grido del merlo; e tu senti un odore
18acuto di ginepro e di sapino.