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il torello 51


Vuole empir della sua gioia il sonoro
spazio, il vitello, e trae dalle profonde
37fauci un muglio arrotato, agro, di toro.

Una giovenca lontana risponde.


iii


Dunque, Nelly, rimeni oggi un torello:
savio, però, che sempre ha te di fronte
41con nella mano il grande albero snello.

Arrivi a Castelvecchio, alla sua fonte
nuova, perenne, a cui vengono in fila
44le gravi mucche nel calar dal monte.

Queste, da un canto, alla marmorea pila
succhiano l’acqua; e quando alzano il collo,
47l’acqua dalle narici nere fila.

Dall’altro, suona empiendosi al rampollo
vivo la secchia: una fanciulla aspetta
50con sui riccioli bruni il suo corollo.

A questa fonte, o Nelly, ora s’affretta
il tuo torello, a bere: dalla piena
53conca l’acqua discende alla cunetta,