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46 | il vischio |
Sparvero i bianchi e rossi alberi, infusi
dentro il nebbione; e per il cielo smorto
19era un assiduo sibilo di fusi;
e piovve e piovve. Il sole (onde mai sorto?)
brillò di nuovo al suon delle campane:
22tutto era verde, verde era quell’orto.
Dove le branche pari a filigrane?
Tutti i pètali a terra. E su l’aurora
25noi calpestammo le memorie vane
ognuna con la sua lagrima ancora.
Ricordi? Io dissi: “O anima sorella,
vivono! E tu saprai che per la vita
29si getta qualche cosa anche più bella
della vita: la sua lieve fiorita
d’ali. La pianta che a’ suoi rami vede
32i mille pomi sizïenti, addita
per terra i fiori che all’oblìo già diede...
Non però questa (io m’interruppi) questa
35che non ha frutti ai rami e fiori al piede„
Stava senza timore e senza festa,
e senza inverni e senza primavere,
38quella; cui non avrebbe la tempesta
tolto che foglie, nate per cadere.