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22 | la sementa |
ii
— Tu che nascesti Dio dal piccolo Ave,
dalla sorrisa paroletta alata
19(disse la voce tremolando grave):
tu che nell’aia bianca e soleggiata
eri e non eri, seme che vi avesse
22sperso il villano dalla corba alzata;
ma poi l’uomo ti vide e ti soppresse,
t’uccise l’uomo, o piccoletto grano;
25tu facesti la spiga e poi la mèsse
e poi la vita: fa’ che non in vano
nei duri solchi quella gente in riga
28semini il pane suo quotidïano.
O Dio, neve raffrena, pioggia irriga,
sole riscalda quei futuri steli;
31fa’ che granisca la futura spiga,
o tu cui l’uomo seminò nei cieli! —
iii
Così diceva tremolando grave
la voce d’oro su l’aerea Pieve;
35e gli aratori l’Angelus e l’Ave