Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
NEI CAMPI
Il capoccio avea detto: “Odimi, moglie.
Senti le rare tremule tirate
3che fanno i grilli? Cadono le foglie;
e tristi i grilli piangono l’estate.
L’altra notte non chiusi occhio, tanto era
6quel gridìo! — Seminate! Seminate! —
credei sentire. Poi, sentii ier sera
passar su casa un lungo rombo d’ale:
9l’anatre vanno per la notte nera.
C’è sopra il verno. Il primo temporale
cova nell’aria. Sai che, per il grano,
12presto è talora, tardi è sempre male.
Domani voglio il mio marrello in mano;
che chi con l’acqua semina, raccoglie
15poi col paniere; e cuoce fare in vano
più che non fare. Incalciniamo, o moglie„