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l’asino | 167 |
Lo prese e vinse il vino di Bagnolo
nel suo ritorno; e l’altro, a poco a poco
38per non più fare la sua via da solo
(senza il bastone!), si fermò tra il fuoco
del vespro. Dietro, delle ondanti gote
41egli ascoltava il buffar grande e roco.
L’uno dormiva su le ceste vuote,
vidi passando; e l’asino, St! dorme!
44parve accennare alle sonore ruote.
L’un su le ceste, e su le sue quattro orme
l’altro, non meno immobile del primo.
47Soltanto, l’ombra sua, lunga e deforme,
pasceva al greppo un vago odor di timo.
E l’uomo con la cara anima invasa
d’oblìo, dormiva nella via maestra;
51ma già la moglie l’attendeva in casa.
Fosse andato pur là dove è maestra
gente in far teglie, sotto cui bel bello
54scoppietti il pungitopo e la ginestra;
a Montetiffi; o dove, a Montebello,
passero solitario, ancor per uso
57torni nel solitario tuo castello;