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166 | l’asino |
ii
Non altro? No. Da non so qual pendice
veniva un canto di vendemmiatore,
19veniva un canto di vendemmiatrice:
veniva or sì, or no, tra lo stridore
delle ruote. Sentii queste parole:
22E m’hanno detto ch’è morto l’amore...
Io, sole queste; ma non queste sole
l’asino che lassù stava, annerando
25dentro il morire fulgido del sole.
Pur non vibrava, vidi, a quando a quando
l’orecchie della lunga ombra per quello
28stornellamento così lungo e blando;
sì le volgeva appena a un ritornello
or chiaro come d’anelante piva,
31or aspro come d’avido succhiello...
Su la carretta il carrettier dormiva.
iii
Russava nella strada solitaria
Schiuma, lo scalzo e rauco pesciaiolo,
35tuo figlio, o di marruche irta Bellaria.