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pato, voi siete quelli che davvero, secondo la frase evangelica, portate il pondus diei et æstus: e da Noi sentesi profondamente il bisogno che abbiamo della vostra attività per far conoscere Gesù Cristo e il suo Vangelo a tutte le cinquecento e più mila anime che sono in questo Nostro gregge; e vedendovi pronti al sacrifizio di tutta la vostra persona in loro pro, non è a dire quanto di speranza e di coraggio si infonda nell’anima Nostra.

In questa lode a buon diritto voi avete la vostra parte, o Sacerdoti, i quali state più o meno a’ fianchi dei vostri Paroci per aiutarli in tutte le parti del loro arduo Ministero, e senza dei quali essi non potrebbero nè reggere alle fatiche immense, nè estendere a tutti la santa opera del loro zelo.

Ed un merito specialissimo si deve certamente riconoscere in voi, che adorni del sacro carattere di Gesù Cristo, avete consecrato i vostri talenti allo studio profondo d’ogni parte della Teologia cattolica, o delle discipline che vi stanno annesse; e con mirabile costanza avete faticato e faticate a spandere la luce delle scienze ecclesiastiche in tutto questo Clero, per tenerlo all’altezza della sua missione e in quella celebrità di dottrina in cui lo collocarono quelli che vi precedettero in questo nobilissimo ufficio.

Speranza e coraggio Ci viene pure da voi, o carissimi alunni dei Nostri Seminarii; chè senza di voi verrebbe a spegnersi la vita del Clero diocesano, e con esso si estinguerebbe ogni coraggio, perchè verrebbe meno ogni speranza. Voi siete le tenere piante diligentemente coltivate nel vivaio della mistica vigna a Noi commessa dal