Pagina:Predari - Dizionario biografico universale I.djvu/14

ABDEL-REZZAK — 10 — ABDUL

nata dal principe Adalberto di Prussia. Egli era avidissimo di danaro, ed è fama lasciasse alla sua morte un tesoro di 600 milioni. Gli successe Sidi-Mohammed.

ABDEL-REZZAK. Fondatore della dinastia dei Sarbedari, che regnò nel Sebzwar, reame della Tartaria. Ma tiranno e violento, si fece nemico il popolo, e persino il suo fratello Massud, il quale da lui oltraggiato, sguainò la spada per vendicarsene; a questo atto Abdel-Rezzak fu preso da tale spavento che, cercando fuggire, saltò una finestra, rimanendo di botto ucciso. Gli successe Massud.

ABDENAGO. ovvero Azaria. Giovane ebreo, fu gettato, per comando di Nabucodonosorre insieme con Anania, ovvero Sidrach e Misaele, dentro d’una fornace ardente perchè avevano ricusato di adorare la statua del re, verso il 530 prima di G. G. Tutti tre furono miracolosamente salvati.

ABDERAMO ovvero Abdul-Rahaman. Figlio di Abdallah-el-Grafiki, governatore o vicerè di Spagna sotto il califfo Yezid. Essendo entrato in Francia, con poderoso esercito, andò trionfante sino oltre a Poitiers, dove fu compiutamente sconsitto da Carlo Martello nella celebre giornata di Poitiers nel 733. Non è noto il tempo della sua morte.

ABDERAMO I. Primo Califfo Ommiade (vedi) di Spagna: nato a Damasco il 731; sfuggito alla strage dei principi della sua famiglia venne a sbarcare sulle coste di Granata, ove fu acclamato emiro d’Occidente ad Archidona nel 756, e divenne signore di quasi tutta la Spagna mencè un seguito di vittorie meravigliose. Ebbe lunghissime lotte cogli Abassidi, non che coi re di Leon e coi Francesi: ei trionfò, col suo valore, di tanti nemici: resse lo scettro in modo da meritarsi il titolo di giusto, protesse le lettere, le arti; cominciò la costruzione della stupenda moschea di Cordova, e morì nel 787, dopo 25 anni di regno.

ABDERAMO II. Quarto Califfo degli Ommiadi di Spagna, figlio di Al-Hakem, cui successe nel 822 in età di trent’anni. I prosperi successi delle sue armi gli acquistarono il sopranome di vittorioso, nonostante perdesse l’Aragona, la Navarra, e tutto il nord della Spagna, che si costituirono in regni indipendenti. Fu protettore delle lettere e delle scienze; la sua Corte fu la più splendida d’Europa. Morì di apoplessia in Cordova dopo 31 anni di regno. Scrisse in arabo gli Annali di Spagna. Ebbe da parecchie sue mogli 45 figli e 41 figlie.

ABDERAMO III. Ottavo Califfo degli Ommiadi, re di Cordova; dopo la morte di Abdullah suo zio, fu assunto al trono da un numeroso partito avverso ai figli di Abdullah. Or vincitore or vinto nella lotta coi principi spagnuoli cristiani, riuscì a seminare la discordia fra essi e penetrò più volte nei loro Stati. Nonostante le molte e sanguinose guerre che ebbe a sostenere, egli fece brillare la sua Corte di un lusso di cui parrebbero favolosi i particolari se non fossero attestati da tutti gli storici del suo secolo. Fondò la prima scuola di medicina in Europa; morì nel 961, in età di 73 anni, avendone regnati 50.

ABDIA. Il quarto dei dodici profeti minori della Volgata, e il quinto nella versione dei Settanta. Non ci resta di lui che un solo capitolo, composto contro gli Idumei. Pare fosse vissuto sotto il regno di Ezechia. Abdia imita spesso lo stile di Geremia, valendosi talvolta persino delle stesse sue espressioni. Il piccolo numero de’ suoi versetti è ricco di pensieri e sentimenti poco discosti dalla sublimità.

ABDIA (di Babilonia). Creduto autore del famoso libro apocrifo Historia certaminis apostolici, scoperto e pubblicato da Wolfango Lazio nel 1556. Nonostante che Paolo IV lo rigettasse come un pio romanzo, i critici conghietturano, da un passo di Sant’Agostino (Contra Adimantum, c. 18), che i Manichei conoscessero questo libro e se ne giovassero per le loro dottrine.

ABDUL (Achmet, o Hamid). L’ultimo dei cinque figli di Achmet III imperatore musulmano. Sali al trono nel 1774, in età di 50 anni dopo la morte del fratello Mustafà III (vedi), uscendo da un carcere in cui