Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
dintorni di prato | 69 |
adorna di un grande camino e di un balcone sontuoso, di soffitto eccelso e di pareti anguste, bella come un bel sepolcro.
Si giunge alla grande sala, dopo aver visitato le stanze spoglie dei secolari ornamenti e piene di ricordi tristi o gravate dai cupi e fastosi ritratti medicei del Sustermans, come dopo una escursione mineraria si giunge ad una radura assolata. Qui tutto è grande e luminoso come nella regal facciata, ove lasciò suoi segni la mano di Giuliano da San Gallo usa ad imitare, architettando, i gesti dei pontefici e dei sovrani cui obbediva. Il soffitto del Feltrini sembra ricco di luce solare; gli affreschi, noi quali Leon decimo volle celebrato il padre suo Lorenzo, sembrano illuminar la sala come grandi finestre aperte sull’azzurro.
Ma alcuni sontuosi candelabri son di cartapesta dipinta nel color del bronzo, e falso è l’ardore, con cui i pittori esaltarono gesta obliate quasi e virtù tramontate.
Una delle menti più retoriche e tronfie del cinquecento, il Giovio, suggerì i soggetti; Andrea del Sarto, Franciabigio, il Pontormo si accinsero all’opera che condussero