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PRATO 53

territorio. La sommissione di Prato al Reame di Napoli perdurò anche durante la Signoria del Duca d’Atene in Firenze: e nel febbraio del 1350 i Fiorentini sborsarono 17 mila e 500 fiorini d’oro alla Regina di Napoli ottenendone la terra e il distretto di Prato. Il trattato fu condotto dal gran siniscalco Niccolò Acciaioli.

La Signoria di Firenze si volle tuttavia assicurar meglio della città comprata accrescendo le fortificazioni e costruendo un corridoio coperto per congiungere ilveduta del palazzo pretorio dalla piazzetta degli innocenti o delle bigonce.

(Fot. I. I. d’Arti Grafiche).
Castello dell’Imperatore alla rocca nuova, presso la porta fiorentina; che forse dava molta ombra a Firenze il credito e la potenza acquistata dalla famiglia dei Guazzalotti, il cui capo, Jacopo, era stato chiamato Potestà a Ferrara.

Non appena questi tornò dal suo ufficio fu confinato dalla Signoria a Montepulciano; ma Jacopo, insofferente dell’ingiuria, d’accordo con l’Oleggio signore di Bologna, nel 1353 calò per Val di Bisenzio per riconquistare i suoi diritti armata mano. Ma i pronti soccorsi inviati dai Dieci della Balia fiorentina sventarono le trame: e sei persone dei Guazzalotti ebbero il capo mozzo, e Jacopo fuoruscito ebbe le case