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Ricorderò inoltre, più per l’interesse storico che per le condizioni attuali, il palazzo della Cassa di risparmio, in cui veramente ben poco resta della originaria struttura, quando i conti Alberti ne avevano fatto una delle prime fabbriche che sorgessero in Prato.

I due palazzi che ora appartengono ai Faini e ai Gori in via dell’Accademia, appartennero già a una delle più cospicue famiglie della città, agl’Inghirami.

Molto e male il primo di questi palazzi fu riattato e decorato nel seicento, ma le tracce della severità trecentesca vi si possono ancora cogliere, come l’armonia dell’insieme, l’eleganza delle modanature del sec. XV. nell’altro.