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40 | italia artistica |
lungo ponte, sospiro delle fanciulle nelle passeggiate domenicali, sotto lo sguardo severo della montagna quasi brulla, ma ricca del prezioso marmo dall’anima e dal color del bronzo; Piazza Mercatale, dico, ci esprime e fa comprendere la potenza e la espressione industriale della terra, che conserva le migliori tradizioni locali nella tintoria e nella tessitura.
Ma all’apice del triangolo, la bellezza sorride come un punto luminoso; e quando la vecchierella schiude i rozzi battenti di legno, l’anima e gli occhi s’inebriano dei primi squisiti ricordi d’amare. E pare che lo spirito lascivetto di Messer Agnolo Firenzuola, tenerissimo delle donne pratesi, vi ripeta a un orecchio una sua sottile disquisizione su le particolari bellezze di un bel viso e di un bel corpo. Filippino, è vero, ha deificato la donna; ma l’ha deificata con tutto il profumo più sottile della grazia umana, dell’amore materno, della mistica aspirazione. E guardate il profilo di S. Caterina, la testa di Santa meglio conservata; e comprenderete quanto della forza paterna vi rifiorisca in gentilezza di stile nel cuore più che nella man del figliolo. Filippino ha superato se stesso, si può dire; un soffio di vita spira dal dolcissimo incarnato dei volti; e le mani della Vergine (è bene sperare) si salveranno ancora molto tempo dalle barbarie dei ritoccatori, per la pietà dei sogni.