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accordare la vecchia prospettiva del tempio con gli ardimenti gotici e pensosi della prima metà del trecento.
Il compimento della evoluzione stilistica fu segnato dalla facciata, che intrapresa parallela all’antica nel 1365 fu scoperta solo nel 1457, per dare un posto definitivo e speciale alla cappella del Cingolo, che dalla parte centrale del coro fu trasferita a sinistra della porta principale, dov’è tuttavia.
Il sole del tramonto non ha ancora fuso col pergamo e col fianco meridionale la nuova facciata de’ maestri senesi; e ancor freddo è rimasto il bianco delle pietrecalcaree quasi per avere migliore rapporto con la candida lunetta di Andrea della Robbia che corona la porta. Nel ritessere largamente la storia artistica della Cattedrale Pratese bisogna notare da un lato uno zelo sempre crescente da parte de’ devoti per accrescere lustro e pompa alla loro miracolosa reliquia; dall’altro le difficoltà materiali di carestie e di miserie che costringono a stornare per più diretti beneficii le somme lasciate da pietosi mecenati, e speciali difficoltà provenienti dagli artisti stessi. Per riuscire ad inaugurare il pergamo di Donatello abbisognarono dieci anni; per gli affreschi nella cappella maggiore del coro Fra Filippo non indugiò menu di dodici anni.
Con Frate Angelico avrebbero avuto più fortuna i quattro deputati che s’intesero col Proposto per la decorazione del coro; ma con Filippo Lippi essi dovettero acconciarsi a un temperamento estremamente passionato e irrequieto, a' suoi ritorni a Firenze,