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come per sorridere ai due fratelli che ristanno giù composti e seduti a sostenere il festone.

Incidentalmente abbiamo detto della facciata rifatta. Per la Cattedrale di Prato è pur avvenuto quello che altrove: sul romanico della decadenza si sono innestati anzi sovrapposti elementi puramente gotici. Pure i maestri furono così accorti che la chiesa offre tuttavia una visione armonica e semplice, tranne certamente nelle parti più moderne.

E la chiesa tutta, col piano meridionale scoperto e ricco di quella doratura che la pietra albarese prende al sole, emerge semplice ed agile sul colmo della piazza. Lo stelo della torre, egualmente a strie bianche e verdi, sorge all’angolo formato dal braccio destro della crociera. Che la chiesa sia anteriore al secolo X lo dimostra lo stesso fianco meridionale, nella cui porta ornata d’intagli e di simboli il tempo e la mano dell’uomo si sono congiunti a ricavare effetti bellissimi dagl’intrecci di marmo verde, il cui delizioso colore non cede certo di vaghezza al capitello bronzeo del pulpito. E lo dimostrano gli avanzi nascosti della vecchia facciata; i due terzi inferiori della torre; e l’armonia severa delle cinque arcate interne sostenuta dai pilastri circolari, fatti di bozze di serpentino, sormontate da capitelli di macigno in cui sono scolpite larghe foglie di acanto. Di chiesa basilicale fu trasformata in croce latina, per l’opera, come si crede, di Giovanni Pisano; e l’impulso dell’alto artefice o di chi ne continuò i disegni s’impone. Sembra che l’occasione fu data dal sacrilego furto del Cingolo della Vergine, che un ladro dello stesso paese tentò nel 1312. Giovanni Pisano aveva imaginato un vasto edificio di forma rettangolare che attestato alle tre navate dell’antica chiesa ne formasse non già il supplemento, ma, come espone il Baldanzi, la parte principale.

Così la tribuna fu demolita con la parete orientale e le tre navate furono ampliate con una sesta arcata, impostata su un piano più elevato; e sveltissimi pilastri poligonali sorsero a distinguere le cappelle della crociera, chiuse da grandi archi