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italiani all’estero 5


A soli diciasette anni di distanza, questo principio ha fortunatamente cessato di essere oggetto di qualsiasi obbiezione fra noi.

L’emigrazione umana, insegna tutta la scienza moderna, è fenomeno necessario, provvidenziale, fatale. La storia intera è là ad additarci un succedersi continuo di emigrazioni, pacifiche le une, apportatrici le altre di rovine e di stragi, e che si chiamano ora invasioni, ora conquiste, ora esodi, or scorrerie, or protettorati, ma che son sempre lo stesso fenomeno, il quale si svolge perpetuo, governato da leggi arcane nella perennità del suo ciclo. Fatto biologico normale e spontaneo nel grande organismo dell’umanità; legge provvidenziale di circolazione e di equilibrio, esso soverchia ogni tentativo di arresto o di limitazione legislativa, abbatte ogni impedimento di barriere, con la potenza incoercibile delle maggiori energie della natura. Come la circolazione del sangue, la dilatazione dei fluidi, le maree dell’oceano e dell’atmosfera, le vibrazioni dell’etere, il corso degli astri, l'emigrazione non è che un effetto della gran legge d’armonia che regola e pondera con reciproche attrazioni tutti i movimenti dell’universo.

Se però non lice ad alcuno frapporre ostacoli od elevar barriere a questo legittimo fenomeno, ch’è risultante di complicati fattori sociali e psicologici, ben è doveroso per ogni popolo il cercar di disciplinarne, a vantaggio proprio, le manifestazioni, vegliando a che la perturbazione cui dà luogo l’anormale spostamento di interessi e di persone si attui col minimo di ripercussione dannosa e col massimo di profitto a pro’ del gruppo sociale generatore.

L’importanza capitale, meglio direi la necessità assiomatica di questo debito protettivo e tutelare nei rapporti speciali della patria nostra, non ha, credo, mestieri neppure di un accenno di dimostrazione.

Da qualche anno, nessuno può ignorarlo, l’emigrazione ha preso fra noi proporzioni così imponenti da trasformarsi in uno dei fattori principalissimi della nostra vita economica e del nostro avvenire civile.

Le statistiche che, nel 1876, accusavano poco più di 100 e nel 1890 di 200 mila emigranti annui, ne denunziarono, nel 1902 e 1903, più di 500.000, di cui quasi 300.000 di esodo permanente. Inferiori, vent’anni sono, all’Inghilterra, alla Germania, alla Spagna nelle cifre dei partenti, noi abbiamo acquistato sopra tutti un assolutissimo pri-