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italiani all’estero 29

le invocazioni di aiuto che gli giungono dai milioni de’ suoi figli disseminati nel globo, è tempo si sostituisca un concetto più reale e più alto della nostra missione nazionale, una fiducia men scettica e l’aspirazione più decisa verso un avvenire, che dipenderà dalla fede e dalla concordia con cui oggi sapremo agire e volere.

L’Italia all’estero, questa più grande Italia, che vigore di popolo ha creata e che a noi si lega per tanti vincoli di interessi e di affetti, attraversa in questi anni un periodo decisivo del suo sviluppo.

«A quella guisa che, sdraiandosi sulla nuda terra tra il Marzo e l’Aprile, quasi pare al naturalista di sorprendere con I’ orecchio intento il fremito misterioso e latente delle innumerevoli e invisibili radici che si preparano a prorompere nei germogli di una nuova primavera, così, ascoltando l’eco delle cose e delle voci indistinte che ci vengono da ogni parte dell’universo ove sono italiani, sembra allo studioso di vedere talvolta, come in un miraggio, che questa Italia, disseminata come l’arena del mare in tutte le parti del mondo, debba un dì o I’ altro farci rampollare intorno da ogni lato nuove, inesauribili sorgenti di progresso morale, intellettuale ed economico, che diano come una rinnovata giovinezza al nostro paese».

Forse non è che sogno la suggestiva visione. Ma nei sogni è pur sempre una base positiva di realtà concreta.

E di buon augurio all’avvento di tale realtà posson esser anche le modeste riunioni simili a quella di questa sera, la cui eco, per quanto debole, dice ai nostri fratelli lontani, a quelli che combattono ed a quelli che soffrono, agli sfruttati nella schiavitù economica come agli oppressi dalla prepotenza straniera, che qui nella vecchia patria, in seno alla grande famiglia nazionale ch’essi rimpiangono o sospirano, palpita e vive nella nostra anima una parte dell’anima loro!