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16 italiani all’estero


Esempio tipico la Federazione Australiana, che, ricopiando ed aggravando antecedenti disposizioni degli Stati che la compongono, ha emanato, come uno dei primi atti federali, un decreto, in cui ai divieti di immigrazione per cause igieniche e morali aggiunge quelli per analfabetismo e nullatenenza, proibendo per di più lo sbarco a quanti sian forniti di un preventivo contratto di lavoro con qualche industriale del paese. Nè guari diverse le leggi poste in vigore da parecchie altre colonie britanniche dal Sud Africa, dalla Nuova Zelanda, dalla Colombia Inglese, dove agli stessi cittadini della metropoli è praticamente quasi impedito il soggiorno.

Sono però gli Stati Uniti quelli che rappresentano sotto questo aspetto per noi l’incognita più inquetante. Delle tendenze che nella gran Repubblica si agitano rispetto al vitale problema, posson esserci indizio significativo le parole con cui, poche settimane sono, il Dep.º Sherman di Boston, già console federale a Liverpool, concludeva un discorso ai suoi elettori: «L’America deve finirla colla fisima poetica di atteggiarsi a mamma ricoveratrice dei poveri e degli oppressi di tutto il mondo: sarebbe vergogna il tollerare più a lungo che essa sia sfruttata da forestieri che vengon qui a far danari unicamente per il loro paese natio. Noi abbiamo l’indiscutibile diritto di scegliere coloro che debbon esser i collaboratori nostri nel mantenere questa patria la più grande nazione del mondo!» E gli applausi frenetici che coronarono l’orgogliosa teoria interpretavano, bisogna pure riconoscerlo, l’opinione d’una parte ingente del pubblico americano, sul quale influiscono molto mediocremente gli argomenti pacati, a base di fatti e di cifre, con cui alcuni trai suoi scenziati più eminenti dimostrarono, anche di recente, l’erroneità delle accuse di anormale criminalità che si scaglian contro la undesirable immigration, ed il coefficiente prezioso che essa rappresenta nella progressiva messa in valore del paese.

Onde pur troppo il moltiplicarsi davanti al Congresso di concrete proposte restrittive e la nomina di Commissioni intese a studiarne l’applicabilità. Se fino ad oggi non fu adottato ancora il principio, da molti caldeggiato, che vorrebbe respinti gli analfabeti dai porti dell’Unione (gli italiani lo sono nel 48 %); Se la pressione di alcuni grandi capitalisti interessati riescirà forse a Scongiurare per ora il pericolo di veder limitato a un determinato numero di