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dei pubblici poteri per parte dei partiti operai, i quali, prevalendo uel parlamento comune dopo costituita la federazione, riescirono ad imporre anche al Queensland, fino ad allora riluttante, la stessa linea di condotta. Ma in America le forze sociali determinatrici del fenomeno non appaion meno evidenti.

Il kearneysmo californiano, il grande movimento operaio sca- turito dal disagio cagionato dalla depressione industriale del 1877, serisse tra le primissime ed essenziali sue rivendicazioni una lotta a tutta oltranza all’elemento asiatico. Il capo del partito, Denis Kearney, segretario del Working men’s trade and labor union, pro- metteva esplicitamente ai suoi seguaci: Quando ci saremo impadro- niti del potere, avremo l’autorita sulla milizia e sugli arsenali, e nulla ci impedira allora di recarci ai porti per respinger colla forza le navi che ci recano cinesi ». Fu quest’odio e questa speranza che costituirono, osserva il Bryce, il vero e grande prestigio del partito presso le masse e gli assicurarono I’effimero trionfo, del quale ap- profittd per far iscrivere nella costituzione dello Stato gli stupe- facenti articoli che abbiam riferiti (1).

Anche però dopo dileguata quella bufera demagogica, i senti- menti del proletariato verso gli abborriti stranieri non si modifi- carono. Nel 1891, contemporaneamente al costituirsi in Baltimora dell’associazione America for the Americans, wna circolare diramata

dal signor Powderly, gran mastro operaio dei Cavalieri del lavoro, raccomanda ed invoca nuove severe restrizioni contro ogni genere di mano d’opera che in qualunque modo si assomigli alla-cinese,

con cid alludendo specialmente ai giapponesi di 5. Francisco (2).

i’ parimenti l’elemento operaio che fornisce il nerbo delle sue forze alla Japanese and Korean exclusion league, formata di 225 orga- nizzazioni, di cui 198 unioni di mestiere, e appoggiata sempre vali- damente dalla Chicago federation of labor e sopratutto dalla formi- dabile American federation of labor (3). Sono le leghe di S. Fran- cisco che, a mezzo del Labor council, levano, il 2 marzo 1905, il erido di guerra a oltranza contro i giapponesi (4); formandosi al tempo stesso, in certi mestieri particolarmente minacciati, raggrup- pamenti speciali antimongolici, quali le leghe anti-Japs tra 1 lavan-

dai (5). E esce dalle unioni, per diffondersi a molte migliaia. di



  1. (1) Clr. La république américaine, vol. IV, pag. 83 e segg.
  2. (2) Cfr. Drage, Le migrazioni del lavoro (trad. ital.), pag. 942 e segg.
  3. (3) Cfr. Aupert, Américains et Japonais, pag. 110, n.
  4. (4) Cfr. Youne, The support of the anti-oriental movement, citato.
  5. (5) Cfr. Yornn, Oriental vs. American labor, citato.