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venne ben presto a sconvolgere la tradizione ed il desiderio ufficiale di amichevoli rapporti.

Gia da parecchi anni, nella Colombia britannica il sentimento pubblico confondeva in una sola avyersione giapponesi e cinesi; tanto che, a tre riprese consecutive, la legislatura provinciale aveva approvato un atto che estendeva ai primi la tassa di ingresso di 500 dollari. Ma ogni volta il governatore generale, forte del consenso dei distretti orientali del Dominion, vi si era opposto.

L’ esempio di S. Francisco fu la scintilla che provocd l’esplo- sione. Nel 1907, a Vancouver, all’uscita da una riunione indetta dalla lega anti-giapponese ed anti-coreana, la folla assalta le botteghe e le case dei gialli, che animosamente la respingono e mettono in fuga tra entusiastici: banzai! La battaglia si rinnova il 1° gennaio del- "anno seguente, sempre colla peggio degli aggressori, ma non senza che l’autorita centrale senta il dovere di intervenire, ordinando alla citta il pagamento integrale dei danni recati alle proprieta ed alle persone di pacifici stranieri. Di qui proteste, comizi, ordini del giorno infiniti per invocare rigori proibitivi, tutti vani pero di fronte al pre- ciso disposto del trattato anglo-giapponese del 1894, spontaneamente accettato dal Canada, che guarentiva ai due paesi la reciproca libera circolazione, dal territorio dell’uno a quello dell’altro, pei rispettivi nazionali (4).

Fu anche qui il buon volere longanime del governo mikadiale, Sinceramente desideroso di conservar con |’Inghilterra i migliori rap- porti, che rese possibile il compromesso di un temporaneo accomo- damento, dichiarandosi disposto a non insistere sul pieno godimento dei diritti e privilegi riconosciuti dal vigente trattato ai cittadini giap- ponesi al Canada, in vista delle condizioni speciali contro cui venivan ad urtare le concordate stipulazioni, e istituendo in pari tempo una severa regolamentazione sulle partenze alla volta del Dominion, resa piu. valida dalla soppressione della compagnia di emigrazione re- sponsabile dell’esodo eccessivo verso le coste dell’alleata colonia (2).


(1) Gon un atto del 1908 la Golombia britannica pronunciéd pure l’esclusione di tutti gli immigranti che non sapessero scrivere una domanda in lingua europea. Pero la Corte suprema sentenzid subito che la disposizione non poteva venir appli- cata ai giapponesi ed agli indu. Cfr. “ Emigr. Inf. Office , in Emigration Statutes and general handbook, luglio 1908, pag. 45.

(2) Per l’anti-mongolismo nell’America inglese, cfr., oltre al citato lavoro del- l’Ausert, Monthly consular and trade reports di Washington, n. 299 (agosto 1905), pag. 174 e segg.