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più deplorevoli contro i pubblici esercizi tenuti da nipponici e contro le persone dei loro proprietari, nonche degli altri sudditi del Mikado d’ogni classe e condizione.

Un’inchiesta ufficiale personalmente compiuta dal segretario per la marina V. H. Metcalf, pose in evidenza le intollerabili persecu- zioni di cui questi stranieri erano quotidianamente l’oggetto (1). Onde Vintervento pit energico fu giudicato urgente ed indispensabile.

Dopo aver notificato, con perentoria severita, ai reggitori della California che, se non riuscissero ad assicurare in modo efficace la incolumita delle persone e delle proprieta degli stranieri coperti dai trattati « Pintiero potere federale sarebbe impiegato, nei limiti trac- ciati dalla Costituzione, a imporre prontamente ed energicamente Vos- servanza degli accordi, legge suprema del paese, ed a procurare al, popolo di una grande potenza amica il trattamento che si conviene nel territorio degli Stati Uniti », il presidente Roosevelt, dopo cinque mesi di laboriose trattative, otteneva fosse provvisoriamente revocato l’incriminato provvedimento.

Da parte sua il Giappone, che gia aveva, con pretesti igienici, incominciato il boicottaggio regolare delle frutta provenienti dalla California, si mostrd disposto ad agevolare un_ tollerabile modus vivendi nella incresciosa vertenza, ostacolando il trasporto di nuovi

emigranti per opera delle sue compagnie di emigrazione e sospen-

dendo il rilascio di passaporti (2). Misura pacificatrice, che ebbe per



  1. (1) Il rapporto fu tacciato di parzialita e di esagerazione dalla stampa califor- nese. Si accusd anche Roosevelt di soverchia leggerezza per aver dato ascolto a cosi poco attendibili informazioni. “In his message to Congress — scriveva il proprietario del Chronicle di S. Francisco — he pictured a condition of affairs as existing here which, had it really existed, would have been shameful; but, as it did not, he merely convicted himself of adding another to the long list of his hasty judgments ,. Cir. J. P. Youna, “ The support of the anti-oriental move- ment, in Annals of American Academy of political and social science, XXXIV, 2, pag. 11 e segg.
  2. (2) Fin dal 1901, per dire il vero, il Giappone ha vietato ai coolies l'’emigra— zione diretta per gli Stati Uniti. Per rilasciare un passaporto per tale destinazione occorreva un diploma di scuola media, la dimostrazione di possedere una somma tale da assicurare la vita per un anno, o la certezza di un sicuro impiego. Ma il passaggio avveniva ugualmente, collo stratagemma del preventivo approdo alle isole Hawai o nel Messico. Quasi tutti i giapponesi entrati negli ultimi anni prove- nivano da questa via. Per compiacere percid ai desideri del governo di Washington, l’'autorita giapponese interdiceva, dal 1907 in poi, le partenze per quei paesi, sot- toponendo anche a pili severo controllo i titoli di quelli cui era consentito l’imbareo ed assoggettando a pit forte cauzione le compagnie di emigrazione. Cfr. AuperT, Américains et Japonais, pag. 340 e segg.