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Dopo un primo fallito tentativo del 1869, i rappresentanti della California al Congresso presentavano, nel 1874, un progetto ten- dente a scoraggiare l’immigrazione dei gialli, risultato del quale fu la nomina di una commissione, cui si diede incarico di studiare il pro- blema da tutti i punti di vista. Il suo rapporto pero, benché sostan- zialmente di intonazione anti-cinese, non dava luogo, per le discordi testimonianze, che a conclusioni contradittorie. E i clamori degli interessati, anziché calmarsi, aumentavano. Nel 1877 e nel 1878 Vassemblea californiana protestava nuovamente, e con violenza cre- scente, contro gli effetti sociali, morali e politici della tollerata pre- senza dell’elemento mongolico. Si rappresentava che la Cina non era separata dalle coste americane che da una distanza troppo facil- mente superabile, dopo che la concorrenza aveva ridotti i prezzi del passaggio da cinquanta a dodici dollari; che, percio, i cinesi lavo- ravano sul litorale del Pacifico per salari derisori, vivendo pigiati in sordidi quartieri « come sardine in una scatola »; che essi rima- nevano organicamente inassimilabili e percid nocivi allo syiluppo della razza e della civilta bianca; che era quindi urgentissimo appre- stare efficaci difese (1). Trai rimedi proposti meritan ricordo il testa- tico di 250 doll. da imporsi su ogni cinese immigrato, con Ja strava- gante pena di cinque anni di lavori forzati per chiunque fosse riu- scito ad evadere la tassa; e la limitazione al numero dei passeg- gieri da sbarcarsi da ciascuna nave; misura quest’ ultima approvata da entrambi i rami del Parlamento nel 1879, ma annullata dal veto del presidente Hayes, come violatrice dei patti dei vigenti trattati.

Era chiaro infatti che una mutazione cosi profonda nello stipulato regime contrattuale non poteva, senza arbitrio, esser opera di un provvedimento unilaterale. Onde gli sforzi del congresso e del go- verno mirarono a far accogliere spontaneamente dalla Cina la invo- cata riforma, a favore della quale il popolo di California, chiamato a referendum nel 1879, s’era di nuovo plebiscitariamente pronun- ciato, con 154.638 voti su 155,521 votanti. E si giunse cosi, dopo parecchi negoziati, al trattato del 5 nov. 1881, che riconosceva agli Stati Uniti il diritto di « regolare, sospendere o limitare l’arrivo di lavoratori cinesi... ma non quello di proibirlo in modo assoluto ».

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  1. (1) Cfr. House Report, 45° Congr., 2° sess., n. 240, 25 febbraio 1878.
  2. paggiamento di navi per il trasporto di coolies orientali impegnati per alirui con- tratto; quello del 3 marzo 1875, comminante gravi pene a coloro che s’occupassero di simnile procacciamento di mano d’opera; e in parte anche un atto dell’anno stesso con cui si cercava di impedire l’importazione di prostitute orientali, di cui si notava nelle colonie gialle in territorio americano una forte domanda. Ibid., p. 210 e seg.