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monopolio delle conquistate posizioni, noncurante del bisogno che spinge altri popoli ed altri strati sociali a dividerne con essa l'agognato godimento.
Risponde in via normale la reiezione degli immigranti al tornaconto esclusivo ma reale di queste aristocrazie proletarie?
Evidentemente, se gli interessi di una classe operaia consistessero unicamente nella misura attuale delle loro mercedi nominali, la risposta non potrebbe essere che affermativa.
Ma l’influenza immediata dell’immaginazione sopra i salari non é se non il lato più semplice del problema che ci occupa.
È quello che si vede. Ciò che non si vede però appare infinitamente più complesso.
Un aspetto del fenomeno, per esempio, che viene abitualmente trascurato, ma che non cessa di avere una importanza notevolissima, è quello della considerevole riduzione nel costo della vita, cioè dell'aumento della media dei salari reali, provocato dall’impiego di una mano d’opera a buon mercato in parecchie industrie di consumo popolare.
Limitandoci a ricordare quanto già riferimmo circa la larga accessibilità di talune merci resa possibile dalla presenza dei gialli in California e degli undesirables israeliti o slavi a Londra, e circa la riduzione di costi recata alle industrie edilizie dal concorso dei giapponesi sulla costa del Pacifico e degli italiani in Svizzera, osserveremo che, senza la utilizzazione del tipo di lavoro inferiore offerto a basso prezzo dagli stranieri, molti articoli, specialmente di vestiario, e di arredamento, ed anche, in America, parecchi prodotti agricoli di lusso, passati ormai nei costumi abituali degli aristocratici operai anglo-sassoni, sarebbero rimasti privilegio delle classi più agiate.
Molto ottimismo si nutre circa la possibilità di metamorfosi delle forme anti-igieniche ed oppressive in cui si svolge il lavoro a domicilio, col regolamentarlo severamente e col privarlo della mano d’opera d’infimo ordine di cui si giova. Spesso l’odioso sweating, coi suoi salari affamatori ed i suoi orari stravaganti, non é che la conseguenza fatale delle difficoltà tra le quali si dibatte un’industria che, per la forte concorrenza, ha ridotti ormai fino al più basso limite i prezzi dei suoi prodotti e che, per l’indole della sua clientela, non potrebbe d'altronde elevarli senza vederne diminuire tosto, in misura troppo sproporzionata, la domanda (1):
Dell’opera miseramente retribuita degli umili lavoratori stra-
- ↑ (1) Cfr. T.S. CREE, Evils of collective bargaining in Trades’ Unions, pag. 22 e segg.