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III.

Benchè la semplice lettura delle sentenze da me raccolte e riferite basti a mostrare nelle sue linee generali il carattere della giurisprudenza inglese relativa alla pratica bancaria, lumeggiando i criterî coi quali il magistrato togato ed il popolare comprende, interpreta ed applica la legge, nondimeno io credo non inutile nè oziosa debba riuscire una breve sintesi riassuntiva della materia esaminata per poter eiungere a quelle conclusioni pratiche alle quali deve condurre ogni studio che abbia per base l’esame sperimentale dei documenti e dei fatti.

E lo credo tanto più in quanto, per l’enorme sviluppo e la capitale importanza assunta dalle banche nelle operazioni commerciali del Regno Unito, le regole costanti della loro vita e le leggi che disciplinano i loro rapporti quotidiani assorgono per noi alla dignità di veri e propri insegnamenti ai quali ci è necessario riferirci e che ci è d’uopo seguire, ove si voglia avviare la disordinata e confusa congerie delle nostre consuetudini bancarie, e la babilonica incertezza della giurisprudenza relativa verso quella meta positiva e sicura che è imperiosamente richiesta dalle esigenze giuridiche ed economiche del paese. Pochi appunti pertanto e qualche osservazione, prima di concludere.

Chi pur superficialmente prenda a considerare una serie di sentenze emanate dai Tribunali del Regno Unito, ponendo a confronto i principî giuridici in esse sanciti con quelli consacrati dalla legge da cui derivano, resterà subito colpito dalla precisione mirabile e dallo scrupolo di deferenza assoluta coi quali questi due termini, la dottrina applicantesi ai singoli casi e quella immutabile delle disposizioni positive, si accordano ed armonizzano, senza dar luogo mai a contraddizioni od a conflitti.

La verità è però, e qui sopratutto sta la superiorità incontrastabile di quella giurisprudenza sulla nostra, che la ossequenza del magistrato inglese alle disposizioni legislative non si spinge mai fino a quel servilismo grette ed ignorante il quale, invece di aiutare l’armonico svolgimento e promuovere il razionale progresso dei principî giuridici, comunicando loro una elasticità tale da renderli atti a comprendere e risolvere il massimo numero di casi pratici, li rinchiude sempre più nella cerchia angusta, ristretta ed infeconda di una misera interpretazione letterale.

Basta leggere attentamente qualcuna delle motivazioni colle quali quei giudici spiecano ed accompagnano il dispositivo dei loro pronunziati per iscorgere fino a qual grado, e come profondamente, e come dottamente