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vietargli di far valere in propria difesa la circostanza di un’eventuale alterazione, rendendolo responsabile del danno verso il possessore di buona fede.
La cambiale stessa continua ad essere valida per la somma accettata.[1]
Requisiti essenziali. — 1. Un effetto che abbia la forma di una lettera di cambio, ma a cui manchi la firma del traente, non è veramente una lettera di cambio, e quindi chi ne falsifica la girata non può cadere sotto la penalità stabilita per il falsificatore di cambiali, ma deve venir parificato soltanto al falsificatore comune.[2]
Alterazione. Ricupero. — 1. Quando una cambiale scade ed è presentata in buona fede per il pagamento ed in buona fede è pagata, se è trascorso un tempo tale che la posizione del prenditore possa essere stata alterata, il danaro così pagato non può ricuperarsi dal prenditore stesso, quando anche si ottenga la prova della falsificazione delle girate.[3]
Accettazione. — 1. Quando una cambiale, tratta da un commerciante sopra un altro, è presentata a questo per l’accettazione, egli non ha il diritto di alterarla. Può solo rifiutare di accettarla, od
Se poi, malgrado ciò, egli la alteri ed i cambiamenti operati non siano tali da togliere ogni ambiguità, l’effetto continua ad essere negoziabile.[4]
Completamento. — 1. Una cambiale accettata, dopo maturo esame, col nome del traente in bianco può venir completata aggiungendo il nome del traente, anche dopo la morte dell’accettante.[5]
Differenza nella somma. — 1. Quando l’ammontare della somma scritta nel corpo di una cambiale differisca da quello scritto in margine, la prima cifra dev’essere ritenuta valida.
Quando un ricevente una cambiale in bianco, con una cifra scritta in margine, altera questa cifra e scrive nel corpo della cambiale una somma superiore, questa somma deve esser pagata al possessore di buona fede, perchè le postille marginali non sono parte essenziale di una cambiale, e la loro alterazione anche fraudolenta non può invalidare il diritto del terzo possessore di buona fede.[6]
Cambiale estera. — 1. Una cambiale estera è valida in Inghilterra, se lo è nel paese di provenienza.
- ↑ Shaffield v. The Earl of Londesborough (J. Charles 6 Giugno 1894, Court of Appeal 12, 19 Dicembre 1894). Journal, XV, 560 e sgg.; XVI, 89 e sgg. Nella motivazione della sentenza d’appello la Corte osservava che conviene evitare la eccessiva larghezza nell’affermare la mancanza della diligenza necessaria in materia di cambiali, per non recare un dannoso incaglio al movimento commerciale.
- ↑ C. Rey v. Harper (Queen’s Bank Division 21 Maggio 1881). Journal, II, 535 e sgg.
- ↑ C. The London and River Plate Bank Ltd. v. The Bank of Liverpool Ltd. and others (J. Matthew 6 Novembre 1896). Journal, XVII, 275 e sgg.
- ↑ C. Decroix Verley et Cie. v. Meyer and Co. Ltd. (Court of Appeal 1890. House of Lords 30 Luglio 1891). Journal, XI, 525 e sgg.; XII, 574.
- ↑ C. Carter v. White. (?) Journal, III, 436, sgg.
- ↑ C. Garrard v. Lewis (Giudice di Contea 2 Novembre 1882). Journal, IV, 120 e sgg.